
La storia di Gela attraverso gli acquerelli di Antonio Occhipinti
Se dovesse mai capitarvi di far visita alla pinacoteca comunale, non potrete fare a meno di immergervi in un viaggio visivo iconografico per le varie epoche storiche della città di Gela. Questo è reso possibile grazie all’artista locale Antonio Occhipinti, che ha realizzato ben 22 dipinti in acquerello che raccontano la storia di Gela dalla sua fondazione all’età contemporanea. Le stesse opere hanno ispirato lo storico Nuccio Mulè a realizzare un libro che racconti le vicende illustrate dalle immagini.
Un’idea nata nel 1990 dall’allora presidente di ADAS Antonio Granvillano in collaborazione con la compianta prof.ssa Rosetta Maganuco, che hanno chiesto all’artista di realizzare le opere. Insieme, i suddetti hanno cooperato in un processo minuzioso di ricerca approfondita e di analisi circa le tradizioni, i costumi, i vestiari, le armi, i luoghi, le battaglie e le usanze generali nelle varie fasi storiche della città. La realizzazione è stata possibile anche grazie al contributo di varie persone ed enti che hanno creduto nel progetto, ultimato nel 2015. Ogni scena riprodotta è accompagnata da una strofa con dieci versi a rima baciata composte dalla prof.ssa Gianna Dragonetto. Gli avvenimenti percorrono le tappe della città, dalla sua fondazione nel VII sec. a.C. con lo sbarco dei Rodio-Cretesi, alla fine degli anni ’50 con la modernizzazione e la costruzione della raffineria fondata da Enrico Mattei e della presenza politica di Salvatore Aldisio.
Il prof. Nuccio Mulè, appassionato storico della nostra città, ispirato dal lavoro svolto di Occhipinti ne ha approfittato per scrivere un libro che descriva le immagini e il loro significato, arricchito con cenni storici e biografici dei vari contesti e personaggi presentati. La raccolta, dal titolo Avvenimenti e personaggi della storia di Gela è stata realizzata a titolo gratuito e presentata in pinacoteca nell’estate 2021. Nel volume sono state inserite anche le traduzioni in inglese curate da Tiziana Finocchiaro. Cinquanta copie sono state donate ai dirigenti scolastici per arricchire le biblioteche degli istituti, ma la versione integrale è anche disponibile online.
Gela è una città incredibile, non solo per le sue origini e per le sue traversie nei secoli, ma per avere il pontile Sbarcatore, costruito nei primi dell’800 per i velieri che trasportavano passeggeri e merci ed adoperato dagli Americani per lo sbarco in Sicilia; per aver avuto l’aeroporto di Punta Oliva anch’esso utilizzato dagli Americani durante la seconda guerra mondiale; ma anche per aver avuto il pontile petrolifero dell’ENI dei tempi di Mattei. Oggi la città ha bisogno di una spinta propulsiva definitiva per cambiare per sempre il suo destino. Ci vuole un’intelligenza superiore con una grande creatività che si metta alla guida di una compagine siciliana che possa coordinare un progetto che spazi dal mare al cielo, passando dalla terra che concepisca un hub container intermodale che dia la possibilità alle navi container degli Armatori che passano per il Canale di Sicilia, provenienti dal Canale di Suez di movimentare il loro carico nave/aereo e raggiungere il Nord Europa senza doverne fare il periplo. Esiste un’Associazione Presieduta dal Cav. Nino D’Amelio, l’Interporto Gela Aps che si batte da 20 anni contro i classici “mulini a vento” di donchisciottesca memoria per realizzare un hub container intermodale, ma gli Enti locali e soprattutto il Presidente della Regione Siciliana, sembrano distratti da altri impegni costituzionali, come aumentare le prebende su chiunque presenti un progetto che abbia necessità di valutazione ambientale o paesaggistica, o preoccuparsi della quotidianità senza elevare lo guardo al futuro. È necessario uno Statista, un Grande Statista che si erga al di sopra di tutti e, con i poteri di un Commissario ad acta dia una spinta propulsiva all’iniziativa dell’Interporto Gela Aps.