Nuova missione archeologica alle Mura Timoleontee. Coinvolti studenti da varie parti del mondo.

21 Agosto 2021
archeologia ritrovata

Circa cento studenti stranieri stanno collaborando a far riemergere i resti della città sotterrata nel parco delle Mura Timoleontee di Caposoprano. È la nuova missione archeologica guidata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Caltanissetta e dal gruppo MICOS (Mediterranean International Centre of Studies) diretto da Giuseppe La Spina. A collaborare diversi gruppi archeologici d’Italia coordinati in Sicilia da Alberto Scuderi e dal Gruppo archeologico Geloi guidato da Michele Curto.

Gli studenti coinvolti sono divisi in cinque gruppi che coopereranno a Gela fino al mese di settembre. Oltre agli italiani vi sono ragazzi provenienti da città come Malaga, Cadice, Oviedo e Madrid oltre che dal Messico e dalla Russia, coordinato dalle professoresse Lourdes Giron Anguiozar e Maria Josè Berlanga Palomo dell’Università di Malaga. I lavori sono stati effettuati, inoltre, con l’ausilio dell’Ispettore onorario dei Beni Archeologici, Antonio Catalano.

Gli scavi sono già stati avviati lo scorso 25 giugno. Durante i lavori sono state rinvenute delle strutture murarie in mattone crudo e i resti di una struttura quadrangolare, all’interno dei quali è stato ritrovata  una lekythos miniaturistica acroma, ovvero un piccolo vaso che veniva utilizzato nell’antichità per conservare e versare olio profumato e unguenti. Assieme a questo anche un contenitore che ricorda la forma di un alabastron, un particolare vaso con il corpo cilindrico allungato che conteneva unguenti.

“Le campagne di scavi, avviate sin dalla primavera in tutta la Sicilia, hanno consentito di effettuare importanti ritrovamenti ma anche di riallacciare rapporti di collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca di tutto il mondo. Una fitta rete di relazioni – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – che riporta la Sicilia all’attenzione internazionale restituendo nuovo vigore alle ricerche e vitalità ai nostri parchi archeologici”.

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